CAB Polidiagnostico
+39 0399210202
info@digeest.com -dr Alberto Bozzani P.Iva 00073350969

Gonfiore addominale cronico: approccio multifattoriale

Gonfiore addominale cronico: approccio multifattoriale

Il Gonfiore Addominale cronico è il Disturbo Funzionale Gastroenterico più frequente e la causa non è la stessa per tutti i pazienti, dipendendo da diversi fattori: può essere causato da patologie organiche come celiachia, insufficienza pancreatica, malassorbimento ma più spesso per fortuna da patologie funzionali (sovracrescita batterica o fungina, disbiosi, ipersensibilità viscerale, dissinergia addomino pelvica, intolleranza ad alimenti, problemi di motilità e stipsi). Così la cura, se i sintomi sono molto disturbanti, deve essere personalizzata e tener conto dei reali fattori in gioco, diversi da persona a persona, diagnosticati nel modo più opportuno.

Per Approfondire

Sempre più spesso i pazienti lamentano di “avere la pancia gonfia”, di “sentirsi pieni d’aria”, di avere una “sensazione di pienezza e pesantezza” nell’addome come unico sintomo oppure – meno frequentemente – in associazione ad altri sintomi gastrointestinali legati a patologie funzionali gastrointestinali (FGIDs) o organiche (Celiachia, Insufficienza Pancreatica Esocrina, malassorbimento da cause infiammatorie intestinali, sovracrescita batterica o fungina – SIBO ecc).

Nel linguaggio comune si parla spesso in modo indifferenziato di meteorismo, gonfiore e distensione addominale. Meteorismo è un termine superato, mentre per “gonfiore”- “bloating” – si intende una sgradevole sensazione di tensione addominale data da un percepito aumento di “pressione” a livello gastrontestinale mentre per “distensione” “si intende un misurabile incremento della circonferenza addominale: la causa può essere un aumento reale del contenuto intestinale sotto forma non solo gassosa ma anche di feci e liquidi oppure un aumento di costrizione della parete addominale sul viscere e/o una aumentata sensibilità recettoriale allo stimolo pressorio”.

Il sintomo interessa fino a metà della popolazione e il 25% ne è affetto in maniera rilevante, non occasionale e fastidiosa, tanto da cercare un modo per migliorare la Qualità della Vita.

La risposta medica non è facile e spesso semplicistica e deludente perché il meccanismo fisiopatologico alla base del problema gonfiore/distensione è complesso e plurifattoriale e nei casi più difficili richiede una serie di esami che valuti tutti questi fattori in gioco che solo recentemente sono stati individuati e che adesso brevemente spiegheremo.

L’aumentata sensazione di “tensione” a livello addominale può dipendere da diversi fenomeni che si possono presentare in modo isolato o sovrapporsi: da fattori relativi al contenuto della cavità addominale (intraintestinali) con aumento della quantità di gas, feci, liquidi o da fattori relativi all’intestino stesso come la ipersensibilità viscerale (per microinfiammazione o fattori psichici come l ’ansia, depressione oconversione o alterazioni della motilità intestinale). Può dipendere anche da fattori al di fuori dell’intestino come l’eccesso di grasso intra-addominale o relativi alla parete addominale come contenitore e alla sua risposta all’aumento del contenuto o ad altri stimoli, ovvero quella che potremmo definire risposta sinergica della parete e del diaframma.

I GAS INTESTINALI

La quantita’ media di gas intestinale in un soggetto sano è di circa 100 mL, con grande variabilità individuale dai 30 ai 200 mL. La composizione dei gas varia lungo il tutto il tratto gastrointestinale; consideriamo quelli che più ci interessano, quelli intestinali: il 99% non sono odoriferi e troviamo molto azoto, anidride carbonica e anche ossigeno che ci interessano meno perché scambiano nel sangue e arrivano scarsamente all’esterno, mentre dall’ano escono prevalentemente idrogeno, metano in proporzioni variabili e solo tracce di gas odoriferi che però percepiamo come le amine, l’idrogenosulfito, lo skatolo, l’indolo.

Nel colon la produzione di gas si ha principalmente ad opera dei processi metabolici a carico della flora batterica attraverso i processi di fermentazione e putrefazione che hanno come substrati gli alimenti.

La fermentazione è un processo ossidativo da parte di Lattobacilli e Bifidobatteri che produce metano, idrogeno e anidride carbonica a partire dagli oligosaccaridi contenuti in alcuni alimenti o in misura minore dalle proteine che se non sono adeguatamente digeriti nel piccolo intestino fanno da substrato per i processi fermentativi a valle. Nelle patologie che alterano la capacità digestiva e di assorbimento del piccolo intestino, maggiori quantità di alimenti indigeriti raggiungono il crasso e il gas e gli acidi grassi a catena corta aumenta con il risultato anche di un abbassamento del pH intestinale.

La putrefazione è un processo metabolico attuato da microorganismi anaerobi (Klebsiella, Proteus sp, Clostridi, Batterioidi anaerobi) I prodotti di tale processo sono principalmente amine aromatiche (indolo, scatolo, putrescina, mercaptano), acidi grassi a catena corta (SCFAs), gas come metano, idrogeno, ammoniaca.

Una dieta prevalentemente carnea produce più metano, ammoniaca e amine aromatiche, mentre una dieta a base di carboidrati e vegetali più idrogeno e anidride carbonica.

Nello smaltimento dei gas sono coinvolti l’eruttazione; il metabolismo batterico , la. diffusione dei gas dal lume al circolo sanguigno; la evacuazione dei gas a livello anale.

Dal sangue idrogeno e anidride carbonica vengono emessi nell’aria espirata dai polmoni.
La motilità intestinale è importante nel determinare quanto gas venga espulso per via anale: la quantità emessa varia nel soggetto normale da mezzo litro a un litro e mezzo al giorno.
Un eccesso di gas ci sarà sia quando a causa di una maldigestione o di un malassorbimento arrivano troppi zuccheri, fibre fermentabili e proteine al colon dove ci sono i batteri che li metabolizzano.
La flora batterica del colon appare dominata da microorganismi anaerobi in rapporto 1000:1 Esistono 500 differenti specie microbiche, sebbene dal punto di vista qualitativo solo 10-20 generi probabilmente predominano nella normale microflora umana. Alcuni generi per le loro caratteristiche e funzioni sono benefici : bifidobatteri e lattobacilli , altri dannosi (clostridi, shigelle, veillonelle ) altri, nel complesso i più numerosi hanno un ruolo “neutrale” (Bacterioidi, E,coli, Enterococchi, streptococchi)

La normale microflora intestinale rappresenta un organo funzionalmente attivo che in equilibrio con l’ospite e il suo sistema immunitario ha numerosi ruoli: regolare la tolleranza agli antigeni alimentari e batterici (regola la infiammazione), compete con altri microorganismi patogeni interviene nel metabolismo e assorbimento di carboidrati, proteine e lipidi, produce sostanze attive come vitamine e sostanze attive sul sistema nervoso, regola il contenuto quantitativo e qualitativo dei gas intestinali. L’alterato equilibrio del microbiota l (dismicrobismo o disbiosi) può intervenire a più livelli nella genesi del sintomo gonfiore in modo indiretto attraverso l’infiammazione cronica di basso grado causa di iperalgesia e alterazione della motilità, in modo diretto attraverso la produzione di gas L’iperalgesia si è dimostrata essere un elemento caratteristico dei soggetti con sindrome dell’intestino irritabile e gonfiore addominale: in alcuni soggetti anche quantità di gas minime e fisiologiche possono causare disagio.

L’ iperalgesia è un fenomeno plurifattoriale, per giustificarlo sono chiamati in causa fattori neurologici centrali (psicologici, modulazione del dolore a carico dei centri superiori) e fattori locali come la microinfiammazione della mucosa, nella quale sembra avere un ruolo importante il microbiota intestinale .

Alterazioni del transito e della motilità intestinali soprattutto nei soggetti con intestino irritabile con stipsi possono accentuare il gonfiore come anche la ostruzione a livello anale e l’inibizione attiva delle flatulenz.

L’eccesso di grasso intra-addominale anche di pochi chili può determinare sensazione di distensione: un BMI > di 30 sembra correlare con una maggiore e rende più sensibili alle normali fluttuazioni della quantità del contenuto intestinale.

Anche la Dissinergia Addominofrenica può accentuare il problema: è stato dimostrato che l’aumento di carico di gas nei sani riduce il tono del diaframma che si solleva, innalzando il centro frenico e riducendo l’espandibilità cranio- caudale della gabbia toracica. Nei pazienti dissinergici si ha invece un aumento del tono del diaframma con abbassamento dello stesso. Questa evidenza inquadra in modo nuovo il problema e lo sottopone all’interesse non più solo di gastroenterologi e nutrizionisti ma anche di nuove figure professionali come fisiatri e fisioterapisti. Studi hanno dimostrato una relazione significativa tra gonfiore e psicopatologia come depressione maggiore, attacchi di panico e insonnia. Altri studi hanno rivelato un aumentata prevalenza di alterazioni del tono dell’umore come ansia e depressione in soggetti con gonfiore . Infine diversi studi confermano la correlazione tra genere femminile e disturbi funzionali intestinali, più frequenti nelle donne. Il gonfiore addominale è un sintomo della sindrome premestruale, e si è pertanto ipotizzato un ruolo delle variazioni ormonali durante il ciclo mestruale e con la menopausa nella genesi di tale sintomo, probabilmente mediato da effetti sulla motilità intestinale e sulla sensibilità viscerale.

LA DIAGNOSI

Quando i sintomi di gonfiore e distensione sono rilevanti per la Qualità della Vita occorre studiare e curare tutti questi malfunzionamenti: dalla maldigestione o intolleranza ad alimenti, allo squilibrio della flora batterica, all’ipersensibilità viscerale e alla microinfiammazione, fino alle alterazioni della motilità e della sinergia tra parete addominale e diaframma. Rilevanti quindi sono le informazioni derivanti dallo studio del microbiota intestinale, del malassorbimento di lattosio, della permeabilità intestinale, della intolleranza ad alimenti e diete specifiche di eliminazione e scatenamento usate come test diagnostici prima che come terapia.

dr. Alberto Bozzani
Coordinatore Digeest
Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

DOVE ESEGUIRE UNA PRIMA VISITA GASTROENTEROLOGICA FUNZIONALE

Nelle diverse sedi CAB a Milano (via San Gregorio 3 angolo Buenos Aires) e  in Brianza (Arcore, Erba, Seregno, Barzanò, Biassono, Monticello e Fino Mornasco)     accessibili per le prime visite gastroenterologiche funzionali , i controlli, gli esami diagnostici e le altre eventuali visite specialistiche correlate.

Dove puoi trovare i Centri Digeest

Sedi operative per visite in presenza:
DIGEEST – Ambulatorio dei Disturbi Funzionali Gastrointestinali presso il CAB Polidiagnostico
Numero Unico di prenotazione: 039.9210202

Sedi operative disponibili per le prime visite, i controlli, la diagnostica e le visite specialistiche correlate:

SEDE DI MILANO CITTA’

  •   CAB Milano (MI) – Via San Gregorio 3 angolo Buenos Aires metro 1 Lima
  • Arcore (MB): Via Casati, 147
  • Erba (CO) : Via del Lavoro, 2
  • Barzanò (LC) Via IV Novembre, 26/e
  • Seregno (MB) : presso Uni-Medica Via Riccardo Wagner, 169
  • Biassono (MB) : Via dei Tintori, 2
  • Monticello B.za (LC) : presso Cab Radiologico Via Provinciale, 28
  • Fino Mornasco si trova in Strada Provinciale, Ex Strada Statale 35 Dei Giovi, 6 .

Per qualsiasi informazione scrivi alla mail:  info@digeest.com

VIDEO CONSULTI PER PAZIENTI FUORI LOMBARDIA

Per pazienti provenienti da altre regioni o dall’estero è possibile anche effettuare consulenze online tramite Videoconsulto cliccando il link di MioDottore. Per qualsiasi informazione su visite o prestazioni diagnostiche l’ Ambulatorio dei Disturbi Funzionali Gastrointestinali Digeest è contattabile tramite mail al seguente indirizzo: mail:  info@digeest.com

Alberto Bozzani – Dottore.it – VIDEOCONSULTO DIGEEST

Per qualsiasi informazione scrivi alla mail:  info@digeest.com